Fabio La Manna «EBE» (2017)

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Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
11.02.2017

 

Visualizzazioni:
1796

 

Band:
Fabio La Manna
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Titolo:
EBE

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Fabio La MAnna :: All instruments, effects;

 

Genere:
Instrumental Progressive Rock

 

Durata:
56' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
31.01.2017

 

Etichetta:
Via Nocturna
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A descriverci musicalmente, attraverso sonorità ambient post rock, il punto di congiunzione dell’uomo con gli Ufo, gli alieni oltre ai contatti con altre civiltà, è il musicista, compositore, chitarrista Fabio La Manna che presenta questo suo secondo lavoro solista “EBE”, un lavoro esclusivamente strumentale emozionante per la sua incredibile espressività che vede coinvolto l’autore con l’utilizzo di strumenti quali chitarra, basso oltre che con la realizzazione di annessi contesti ambient attraverso il synth capaci di dare impulso alla mente dell’ascoltatore per lasciarsi andare nell’orbita delle tematiche affrontate. I brani si alternano l’uno con l’altro e vengono messi in risalto da lunghi lead solo di chitarra direttamente realizzati dall’autore con tratti sonori al limite del virtuoso se unificati anche ai contesti melodico – malinconici. Tra i brani più belli l’opener “Beings of Light” per la sua apertura mistica ambient di notevole impatto; “Ebe” condiziona l’ascoltatore nei suoi nove minuti trasferendogli una serie di situazioni strumentali che spaziano prevalentemente tra sottofondi dai toni quasi oscuri inebriati da lunghi lead solo di chitarra che appaiono anche un po’ troppo coesi l’uno con l’altro; da ricordare “In Love e in Silent” per la sua pacata melodia di puro relax auditivo; l’autore si concede qualche richiamo tribale nell’apertura di “Little People”, altro brano dal sapore rock privo di batteria accompagnato da leggero bongo come sottofondo sonoro e synth; il successivo “The Vanishing of Enoch” offre una sorta di chitarra sperimentale che tende nella sua proposizione a non dilungarsi troppo per arrecare monotonia. Un album che, pur lasciando trapelare le influenze a cui l’autore tende ispirarsi, nel complesso si rileva come un ottimo lavoro capace di lasciare il giusto spazio per poter interpretare al meglio il proprio credo musicale nella consapevolezza di affascinare al punto giusto.

Track by Track
  1. Beings of light 80
  2. Ebe 70
  3. Closer 75
  4. In Love and Silence 75
  5. Elohim Song 75
  6. The Little People 80
  7. The Vanishing of Enoch 80
  8. Starchil 75
  9. Luna 2 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 11.02.2017. Articolo letto 1796 volte.

 

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